Notte che mostri solo la viltà
come una donna sempre un passo avanti verso il fuggire ignoto d'ogni sogno.
Ti guardo nel pensiero, estrema ombra
che l'universo lascia sulla Terra,
e volgi a me le spalle e non ti vedo.
Ho gli occhi che mi cadono sui tuoi
lunghissimi capelli tesi al nulla,
e sono sveglio e dormo ad occhi aperti
la consapevolezza di quel sonno
che senza sogno porta al fallimento.
(...)
Senti russar le scarpe? Il loro volto
si muove fermo a un letto che è di pietra. Anche le scarpe devono dormire
ma il loro pure è sonno senza sogno,
asfalto che non è visione d'acqua!
(...)
Il sole sta davanti ed io inseguo
stupidamente, coraggiosamente,
la schiena, le sue spalle sono oscure
e portano in trionfo la sua nuca
com'ostia offerta a tutti i sacerdoti
che compiono il peccato dell'insonnia.
(...)
E il movimento stesso del mio corpo
e la sua forma alzata era allungata
come fosse un punto interrogativo
che porta avanti frasi di passato
e le dissolve in un futuro incerto...
dicevo ad un nessuno col mio gesto:
"potrò vedere almeno questa volta
la verità lucente del tuo volto,
che tutti chiamano (tremando) Morte?
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