L'origine, la festa, la natura
non l'hai vissute eri nel tuo sonno,
e nel mare celeste, nel suo centro,
ardeva un campo, un'isola di luce,
e i raggi erano spighe che pungevano
i passi che facevi con le palpebre,
e l'ora della sveglia fu il tramonto
quando dall'infarinatura uscì
il ricordo del biondo come un'ostia,
e ognuno camminante sulla terra
come a volere dire al suo stesso
che era senza peccati, che era puro,
apriva la sua bocca ad ospitarla
in questa chiesa dove non c'è posto
e si cammina, mancano le mura,
è un no l'attesa della comunione
che nascosto e invisibile nel nero
protende verso l'alto "il sacerdote-
Dio" che mangia per sé dei pezzettini
ad ogni messa dei giorni notturni
mantiene accesi i ceri delle stelle
e lascia noi al buio del digiuno.
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