Scritta da: Antonella Marotta
A volte sulla sponda della via
preso da infinito scoramente
mi seggo; e dove vado mi domando,
perché cammino. E penso la mia morte
e mi vedo già steso nella bara
troppo stretta fatoccio inanimato...

Quant'albe nasceranno ancora al mondo
dopo di noi!
Di ciò che abbiam sofferto
di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
non rimarrà il più piccolo ricordo

Le generazioni passan come
onde di fiume...

Una mortale pesantezza il cuore
m'opprime.
Inerte vorrei esser fatto
come qualche antichissima rovina
e guardare succedersi le ore,
e gli uomini mutare i passi, i cieli
all'alba colorirsi, scolorirsi
a sera...

Immagini con frasi

    Info

    Scritta da: Antonella Marotta

    Commenti

    2
    postato da , il
    Poesia di intensità struggente. Il tragico confronto tra le opere dell'uomo che sfidano il tempo e l'uomo che, invece, è annullato dal tempo.
    1
    postato da , il
    questa poesia è molto bella e significativa, è una delle più belle che abbia mai letto, complimenti! (all'autore si intende)1

    Invia il tuo commento
    Vota la frase:8.38 in 13 voti

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti