Scritta da: Andrea De Candia
Odio la descrizione della notte:
essa è un atroce lutto, ed il peggiore!
Pensavo alla pietà di Michelangelo,
ad un figlio affondato nella morte,
dentro una bara di mare che fluttua,
prova di un tempo che beffa e oltrepassa,
alle ginocchia della madre aventi
su di sé, nulla, il suo solo ricordo!
Quando vidi la veste che indossava
il misero universo che vedevo
essere tutta solamente nera,
impassibile, come incorruttibile,
vidi l'assenza d'un pianto di luce,
che sono i nipotini delle stelle,
scorsi la fine di una discendenza!

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