Estasi di S. Luigi Gonzaga
Coi ginocchi piegati
sul primo dei tre gradini dell'Altare,
Dio dell'innocenza
io Ti chiedo al mio amplesso.
Non tarderanno a sorprendermi
braccia d'incensi mistici ondeggianti
al sommo delle mie chiaroveggenze.
Né mancheranno i grappoli nevosi
delle Tue leggiadrissime abbondanze
al mio secco palato.
Ti vedo, Estasi ripida dell'oro,
flusso di gemma alzata all'agonia:
Il Tuo Unico Senso
occhieggia misterioso e ineluttabile
dietro cieca persiana.
E Ti canto in segreto
spiccando gigli e spade dalla gola
ch'esita a rivelarsi
in tutta la sua ampiezza prodigiosa.
Ah, Dio dei miei miracoli segreti:
vengo a nutrire della mia presenza
il seme di Misura
che m'appartiene e indugia nel Tuo palmo.
Quando germoglierà la mia Figura?
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