Letargie della nostra anima antica
hanno forme di sogni in fiorellini
sbocciati lungo i prati e sulle siepi.
Da un muoversi animali, scesi stelle
ora create in dorsi di velluto,
sulla lapidea terra arde una luce
che sveglia morituri estri gelati
(d'un pensiero prigione) all'adorante
fuoco di carità per ogni vita.
Dal consistere in sé degli affioranti
continenti, che il mare orla di suono,
s'erge il defunto scheletro nell'alveo
del mio plastico sangue, in forma d'uomo.
In quest'ossa ond'io voglio vincolarmi
alla terrestrità del minerale
per indurlo ad alzarsi aria-acqua-fuoco,
in queste ossa, ora terra, parleranno
le parole di Cristo, vincitrici
della morte e del mondo in membra d'oro.
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