I licheni
Camminavo fra le gobbe d'un terreno ripulito, i segreti respiri, le piante senza memoria. La montagna si alzava, fiala colma d'ombra, che a tratti il gesto della sete stringeva. La mia traccia, la mia esistenza si perdeva. Il tuo volto scivolava all'indietro davanti a me. Non era che una macchia in cerca dell'ape che l'avrebbe fatta fiore e dichiarata viva. Stavamo per separarci. Tu saresti rimasta sull'altipiano degli aromi e io sarei penetrato nel giardino del vuoto. Là, sotto la salvaguardia delle rocce, nella pienezza del vento, avrei chiesto alla notte vera di disporre del mio sonno per accrescere la tua felicità. E tutti i frutti ti sarebbero appartenuti.
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