Meriggio
Arsura gialla di sole
pei campi odorosi
di fieno tagliato.
L'azzurro quasi bianco
del cielo immobile
abbaglia l'occhio del pellegrino
che stanco,
l'ombra annosa di querce antica
cerca.
La carne sua pietrosa
ha il pallore della cera
squagliata sui doppieri,
il colore delle pergamene
ingiallite dal tempo.
Nomade come la tua
la mia casa è aperta sui cieli
colma di armonie lievi
di terra arata da poco
e di semi rigonfi.
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