A DIRE IL VERO
A dire il vero non ho molti motivi per essere comunista,
la storia è in bilico tra lumi e tradimenti epocali.
A dire il vero non ho molti motivi per essere comunista,
ho visto straccioni divenire faraoni e sputare dall'... alto.
Quando depongo la passione in un tiretto o nell'armadio,
eccelle la sensazione di smarrirmi nella ragione e nelle foto.
L'ipocrisia non è un bisogno, par sia una necessità
appostata ai fianchi della virtù, nei paraggi della solitudine,
solo un'accezione di striminzito valore.
A dire il vero non ho molti motivi per essere comunista,
avvampa spesso il nervo teso, malaria nel cervello, ira da svendere
quando torno sconfitto nello scontro quotidiano con la slealtà,
in fondo la fiducia perde perché non valuta la chiacchiera.
A dire il vero non ho molti motivi per essere comunista,
l'ideale non si consacra di fronte alla mania di prevaricare
e quando depongo l'anima e lo spirito voglio rallegrarmi col piacere.
Scelsi di attraversare il fiume in piena senza motivo
tanto per vedermi inconsueto di fronte all'adeguamento,
ignoravo la devozione carnale della umana specie al cielo
e il rispetto perverso all'ingiustizia progettato per non volare.
A dire il vero rimane un motivo essenziale alla portata della delusione,
ancora tremo quando intravedo una sirena nei pressi della stazione,
temo l'urlo di un barbone calpestato dall'osceno individualismo
e soffocato dentro un bagno con il fetore del perbenismo isterico.
Non sono indifferente, però non sovviene l'ansia e nemmeno tremo
se la sirena sosta sotto il portone di una villa o di un lusso.
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