L'ora dell'aperitivo velenoso
È per sentito dire
che so della tua vita,
certo ne parlano
per farmi stare male.
Sai come sono gli amici,
spesso tutto fuorché amici.
Sembra che prendano la mira
quando mi vedono apparire,
sembra che armino le lingue
per poi sparare.
Sparare parole che feriscono ogni volta
ma feriscono soltanto.
Non si può far morire
chi ci fa un po' divertire.
E c'è chi gioca
a fare finta di non sapere
e ripete di nuovo
il - come va -
della volta prima.
C'è poi chi se la gode
del mio gran soffrire
e ride soddisfatto
guardando in viso il suo bicchiere.
Qualcuno parla meno
come se non gli importasse
ma aspetta solamente
"la prossima occasione"
l'occasione giusta
per il colpo di frusta.
Contribuiscono tutti quanti,
ognuno a modo suo,
al mio soffrire.
Ma solo quando mi volto
si fanno i complimenti.
Davanti alla mia faccia
sono pieni di premure.
Non perdono occasione
per farmi ricordare
che ancora esisti
e che stai bene,
che io non ho perso niente.
A parte "tutto"
penso io.
Ma era un tutto così nascosto
e solo da parte mia
che neppure so dov'era
se c'era,
adesso dove sia.
Ed anche per stasera
ho già pagato il prezzo per la compagnia.
Volto le spalle a tutti
ed esco a capo basso,
ed ai richiami per restare
scuoto la testa
come i cani dai lunotti delle auto
e faccio no-no con l'indice su dritto.
E non mi volto non per non lo fare
ma solamente per non far vedere
che anche stasera hanno mirato giusto,
parlato agli occhi per farli lacrimare.
E penso dentro me:
- schifosi amici buona notte,
adesso fate un giro di bicchieri
alla salute della battuta più cattiva.
E datevi appuntamento per domani,
tanto è sicuro che ritornerò
a farvi divertire,
a farmi schifo,
a stare
come solo si sente
chi come me
non ha la forza per cambiare,
ed in quel tutto che ha perduto
ha al primo posto la dignità
e poi l'onore.
Composta sabato 20 luglio 2013
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