Ciao Antonio
Come un fulmine al ciel sereno,
in un tranquillo pomeriggio di tiepido autunno,
l'ombra del destino crudele
sul calesse della morte ti attendeva.
Era lì, accanto a quel terrificante macigno.
D'un tratto, nell'ora IX,
quell'ora in cui anche il Cristo tornò alla casa del Padre,
mentre la fatica aveva sottratto forza
a quel tuo esile corpo fanciullesco,
costei, con far fulmineo e glaciale,
intimò a quella terra etnea che ti diede i natali,
di cedere alla sua devastante fermezza.
Compiesti l'ultimo incommensurabile gesto d'amore
strappasti colei che ebbe l'essenza di te,
a quell'impronta gelida ed infausta;
D'improvviso l'armonia di quel corpo ricco di speranze,
iniziò a volteggiare
e la mano assassina di quella tetra sorte
dispiegò quel grande ed infausto macigno,
che chissà da quanti secoli
sua Maestà il Mongibello, l'avea adagiato.
Fu un maledetto secondo;
Ti spegnesti sotto quella lavica roccia,
per accenderti come L'Alpha
nel blu del cielo infinito
per guidare la nostra ormai vuota esistenza
sulla via dell'amore, dell'umiltà e della pace
emblemi della tua fugace vita terrena.
Ti spegnesti sulla terra,
ma ardi come viva e dolce fiamma
nei nostri cuori.
Caro Antonio,
come Angelo sei volato,
ma nei cuor di chi ti ha amato,
Dio dolcemente ti ha posato.
Ciao Antonio!
(Ad una settimana da quel tragico evento)
Composta sabato 16 novembre 2013
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