C'è una parte di me che ho strappato via da tempo.
Come ciò che è superfluo e che non serve.
Avuto in dotazione per sbaglio,
questo mio vecchio, stanco e malconcio cuore,
ho provveduto a riporlo dentro un forziere.
Più o meno sepolto,
più o meno agonizzante,
quasi sempre in coma farmacologico.
È lì, oltre la serratura, separato da me.
Pretende!
Batte di notte e mi sveglia.
Sadico!
Vuol ricordarmi la parte umana di me,
da indossare e dismettere come fosse un vestito.
Arranca, si fa strada ed arriva, rovesciandosi di punta
per penetrarmi il petto
ed è di nuovo Dolore,
ma urla più lui che io.
Ma chi non è attento,
non sente.
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