Angeli di Gaza
Ho visto piangere Dio
mentre i suoi angeli
raccoglievano la mia anima confusa e smarrita.
Non lasciate la mia mano
è buio, ho freddo.
Giro giro tondo quanto è bello il mondo,
poi un sibilo ha violentato il cielo azzurro.
L'urlo della mia casa giace
sepolto da macerie che non possono essere consolate
la polvere oscura il sole
poi il silenzio del vento.
Papà, mamma, dove siete?
I miei piedi danzano tra sconosciute ombre.
L'aratro si sfalda sulla terra livida
mentre una pala scava una buca senza fondo.
Una striscia dove abitare senza identità, dove giocare senza futuro, una striscia dove la strage degli innocenti continua, è una striscia di follia.
Anche la stella che ha conosciuto l'orrore dell'olocausto
ha perso la sua purezza.
L'antica preda si è fatta cacciatore,
l'agnello il nuovo mietitore.
Il mare è naufrago.
Riposano anche i ifiori ed il giardino è senza sentimento,
spento e violato da questo tormento.
Il lino che veste il mio corpo
non è un fresco vestito pieno di colori
ma un triste sudario che mi avvolge
e tiene insieme i miei resti.
Mi nutrivo di amabili carezze
ora l'orizzonte non ha più domani.
Gli uomini sono marionette di cartamarcia
soldatini di piombo senza colpa, ma sicuramente senza amore.
Vedo piangere Dio
mentre i suoi angeli
raccolgono la mia anima smarrita.
L'aquilone è distrutto al suolo
e la mia mano immobile
raccoglie le sue lacrime.
Composta giovedì 31 luglio 2014
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