Il lucignolo
Esausta, corro incontro alla sera,
anche la nube nera soccombe;
al rientro mi sento anima nel grembo materno.
Non apro bocca, ho voglia del mio silenzio,
un fruscio s'apre nel veloce spoglio;
cedo all'acqua e già si debella la stanchezza.
Nella stanza la debole luce della luna,
l'osservo pare vetro smerigliato;
lascio aperta la finestra e accendo una candela,
comincio a mirar la fiamma in estasi di fuoco.
Man mano, il lucignolo s'allunga,
pare animato da un voler supremo;
galleggia nel suo limpido calor disciolto
abbandonando la vita di nero filo ritorto.
Composta nel aprile 2010
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