Nubi, nebbia,
tuoni, lampi,
squarciano le mie viscere
come mille e più lance
che trafiggono il mio costato.
Solo grigio,
amarezza,
inquietudine,
rabbia e dolore,
nutrono l'animo ferito.
Ombre scure e nere,
rubano il mio cuore,
spine irte
si conficcano
nelle mie carni,
che sanguinano
e irrorano i fiori
nati dalle ferite,
che decorano il giardino
della mia essenza,
del mio essere.
Un sorriso amico
cancellerà il buio
delle tenebre,
il buio
della notte più profonda
e farà risplendere
in cielo una luce nuova!
Coltiverò il fiore che mi regalerà
con cura lo innaffierò e
lo donerò a chi non ha età
e gli regalerò il mio sorriso.
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