Ho paragonato un albero all'uomo.
In effetti sono simili. L'albero tiene per sé le foglie, le fa crescere, maturare;
Poi in autunno arriva il momento in cui le lascia andare, libere, incontro al loro destino.
Molte marciscono lentamente avendo vissuto ogni attimo,
altre vengono calpestate, bruciate, stropicciate e purtroppo non arrivano alla fine serene.
Così come l'uomo che tiene per sé tutti i sentimenti, li fa crescere e maturare.
Poi arriva anche per lui "l'autunno" e li esprime.
Essi, come le foglie, a volte vengono vissuti in ogni singolo istante, intensamente e serenamente.
Altre volte vengono feriti, calpestati, violati... e solo chi lo prova sa il male che fa.
Però nonostante il dolore, la delusione e le ferita, sia l'uomo che l'albero in "autunno" devono lasciar andare le loro foglie...
al di là di tutto, perché chi si arrende al primo dolore ha perso più foglie di quelle che sono state calpestate.
Composta mercoledì 11 novembre 2009
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