Poesie personali


Scritta da: Michele Scoppetta
in Poesie (Poesie personali)

Qualche volta verrò a trovarti

Qualche volta verrò a trovarti,
in groppa all'emozione che tu sai,
al pezzo che ancora devi ascoltare,
sulle rive di un destino che non c'è.
Qualche volta verrò a trovarti,
perché so che non mi aspetti,
e godrò della meraviglia che lambisce,
luccica e risplende i tuoi occhi nel buio.
Qualche volta verrò a trovarti,
perché già ora sono felice,
perché dall'alto di un monte
ho urlato il nome del mondo
e l'eco aveva il tuo profumo,
come di mille fiori in riva al mare,
come l'autunno e l'inverno,
con quel vento freddo che riscalda.
Qualche volta verrò a trovarti,
senza far rumore, mentre dormi.
Voglio vedere come si dorme,
voglio sapere com'è quel modo segreto
che porta l'uomo nei sogni,
e lo rende invulnerabile e forte.
Voglio vedere se è vero,
voglio sapere perché
riesco a ricrearti ogni volta
nelle forme più belle che io conosca,
e ti custodisca con infinita gelosia
negli angoli più remoti di un cuore
che so che c'è
da quando ci sei tu.
Composta domenica 23 ottobre 2011
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    in Poesie (Poesie personali)

    Per così brevi istanti

    Non ha dormito
    forse
    quella notte
    o forse
    si è svegliato nel riflesso grigio
    e sporco
    di un'alba come tante,
    come era certo
    di non volerne
    più
    vedere.

    Chissà se si è tolto
    gli occhiali (quelli piccoli,
    da poeta romantico, da eroe
    malinconico)prima di
    compiere il balzo
    irrevocabile
    insensato
    verso l'unica meta che
    per lui
    avesse un senso...?

    Balena alla mente
    talvolta
    un'immagine, che attraversa
    gli anni
    e la selva, sempre più
    fitta, dei ricordi: dolce era
    il suo sguardo
    lì, in fondo al tavolo
    del ristorante fra i pini
    (festa di laurea, giornata
    fredda di febbraio)...

    ... dolce era il suo sguardo
    e già un po' perso, lontano...
    Per così brevi istanti
    ha incontrato il mio,
    così salde e dolorose
    radici
    ha messo nella memoria.
    Composta domenica 20 novembre 2011
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      Scritta da: Roberto Parmeggiani
      in Poesie (Poesie personali)

      Vorrei avere tante vite

      Vorrei avere tante vite,
      in questa vita

      ogni vita vissuta,
      senza togliere niente alle altre

      vorrei nascere in molti villaggi,
      ricordare molti odori,
      imparare da molti maestri,
      pregare in molte lingue

      vorrei raccontare mille storie, l'avventura e la paura,
      il coraggio e la passione, le partenze e i ritorni

      vorrei sfruttare tutte le occasioni,
      indossare molti abiti,
      interpretare ruoli,
      vivere diverse città

      vorrei essere me stesso, in tanti contesti, approfittando degli stimoli e dell'istinto,
      portando nella memoria ogni esperienza, ogni sguardo, ogni ferita

      vorrei avere tante vite,
      in questa vita.
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        Scritta da: Roberto Parmeggiani
        in Poesie (Poesie personali)

        D'amore inutile

        T'amo di rose rosse.
        T'amo di piccole carezze dolci.
        T'amo di parole nascoste dietro alle orecchie.
        T'amo di attimi rubati alle ore.
        T'amo di baci stirati e spazi angusti.
        T'amo di lenzuola di lino bianche.
        T'amo di scarpe gialle e tacchi alti.
        T'amo di salite orizzontali.
        T'amo di perle lungo il collo.
        T'amo di intensi pizzi bianchi.
        T'amo di sudore e profumi inebrianti.
        T'amo di gocce lungo il petto.
        T'amo di sospiri senza fine.
        T'amo di sguardi sfuggenti.
        T'amo di messaggi che si rincorrono.
        T'amo di saluti definitivi.
        T'amo di amore inutile,
        perché il tuo amore è sempre lo stesso,
        sempre, per tutti.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Naufragio organizzato

          E fummo soli,
          sbarcati a forza dai resti di una nave da guerra persa,
          attaccati al nulla
          e ciò che prima era speranza diventò terrore,
          ed arrivò lo schiaffo enorme,
          forte di una vita,
          e fu paura di esser soli insieme,
          alla catena come cani o schiavi,
          la frusta dal rumor di vento faceva il suo lavoro veloce sulla pelle,
          ad ogni fischio un urlo e poi un'altro e un'altro.

          Quando chiedemmo d'esser rivestiti avemmo due scelte,
          il vestito fatto dei fallimenti o quello delle verità,
          e per l'inverno scegliemmo entrambi quello delle verità,
          ci trovammo con pochi panni addosso,
          e per l'estate vedemmo la nostra veste,
          pesante come un'armatura,
          tante erano le nostre bugie.
          Composta domenica 20 novembre 2011
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            in Poesie (Poesie personali)

            Mattina (troppo) presto

            Rumore di tacchi,
            passo veloce,
            la fretta nel primissimo mattino.

            Ha lasciato una scia di buon profumo,
            scelto bene,
            adatto a lei.

            L'aspetta il lavoro?

            Ha lasciato il letto di un amante?

            Indossa la sua storia, abita la sua vita.

            Chissà se vuole la mia,
            per quanto può valere è gratis,
            fortuna sarebbe darla a lei piuttosto che al cassonetto che ho dietro di me,
            potrebbe farne ciò che vuole,
            basta che non me la allunghi,
            ma intanto è già scomparsa,
            io mi ero già voltato,
            e davanti ho ancora il cassonetto a bocca spalancata.
            Composta domenica 20 novembre 2011
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              in Poesie (Poesie personali)
              L'Amor Patrio!
              Lì,
              sotto il luccichio dell'ultimo Sole
              tra anfratti
              cespugli
              pozzanghere...
              Acre odore
              di terra
              sangue
              sepolcri
              risalire nei miei Passi!

              Lì,
              tra lapidi di sconosciuti Eroi
              grida di battaglie e libertà
              Irrompere nella mia mente...
              e i miei passi
              i loro Passi!
              Echeggiano all'unisono
              il verbo "Obbedisco!"

              Lì,
              sulle note di Mameli
              lo sventolio Tricolore
              è pronto
              Oggi come Ieri
              a mostrar l'Inno e il Petto

              "Siam pronti alla Morte
              l'Italia chiamò!"...

              a chi Osa dividere
              ciò che Dio ha creato
              e la "Giovine Italia" ha Unito!
              Lì,
              l'Amor Patrio
              Indivisibile
              divenne Nazione!
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                Scritta da: airin57
                in Poesie (Poesie personali)

                Le poesie di Irene

                Silvia
                Sono partite le lacrime, tante, insieme,
                pronte ed attente a finire tutte lì...
                Su quel foglietto bianco...
                No, aspetta, non è bianco...
                È una foto... Già... Una foto.
                Ci sei tu, su quella foto.
                Silvia.... sorriso dolce
                che piano svanisce e
                lascia soltanto il triste ricordo
                che lento sparisce e non tornerà...
                Hai sofferto tantissimo, la malattia
                ha logorato il tuo corpo e
                ti ha avvicinato a Dio
                Spietata ironia, ora io rimprovero Dio che non ti ha permesso
                di poter un giorno provare l'emozione
                di essere "nonna"
                Nel tuo svolazzare tra le nuvole
                un bell'incontro farai
                Allora come sorella un regalo mi farai:
                un bacio a mamma e papà darai.
                Composta giovedì 3 novembre 2011
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Un inizio, una fine, un inizio

                  Succede,
                  è un attimo
                  ed è tutto diverso,
                  gli sguardi si incrociano,
                  la voce si abbassa,
                  gli argomenti cambiano,
                  il destino fa il suo lavoro.

                  ... E succede,
                  è di nuovo un attimo
                  ed è tutto diverso,
                  due mondi si staccano
                  e tutto finisce,
                  fino al prossimo incontro.
                  Composta domenica 20 novembre 2011
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