Scritta da: Carlo Peparello

Quello che non è

Le speranze che non hanno avuto vita
sono le parole che mi sono morte dentro
Il ritmo convulso di chi cammina a vuoto
Istinto di mera conservazione
Aiutare chi sta peggio per sentirsi meglio
Non per convivere col sipario calato
Non per illuminare un tramonto mai nato
Suggellare l'incostanza del fanciullo mai domo
Raccogliere quel seme nutrito dal vento
appassire senza la poesia dell'autunno
Non imbrigliare ideali ruggenti senza gambe
Stringo i denti come se dovessi strapparmi l'anima
suturando le ferite con grumi di stelle
è un modo come un altro per far parte del nulla
Un abbraccio invisibile di ciò che ero e che non sarò più.
Composta domenica 31 gennaio 2010

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