Conchiglie
Spesso mi sono rifiutata
di guardare la luna,
benché sapessi, che ti avvolgeva
tra le braccia,
benché desiderassi, il suo riverbero
sulla faccia
come l'acqua per l'assenzio nei
miei occhi.
Temevo che mi chiedesse:
"Perché, sei più pallida
di me?"
Ma la luna, che tutto vede,
è vereconda, e niente mai
chiede.
In silenzio, mi guidava
lungo la riva del
mare, perché potessi
confidare all'onda
l'amaro sapore della
solitudine profonda.
Mi faceva camminare
scalza sulla battigia e
illuminava una conchiglia
grigia che sbocciava da
un solco di sponda,
levigata come un
giovane viso, marino narciso.
Mi diceva: "Per te, il fiore
del mare. Non avere paura di
ascoltare."
Soffi di bufera, spume infrante
contro la scogliera, profumi di brezze,
sogni di isole lontane.
Musica dolce e feroce.
Era la tua voce.
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