A mia madre
Non posso fartene una colpa se ero forte.
Non posso incattivirmi se ho imparato la vita in fretta.
Non posso più piangere per come sono fatta.
Mi avete detto troppo spesso quanto sono matura.
Me lo avete detto quando vivevo la mia maturità come un fardello pesantissimo.
Ero un'adolescente che si dannava per la sua adolescenza.
La vivevo pensando di essere troppo matura e che, quindi, questa sofferenza non la poteva creare l'adolescenza.
Ero arrabbiata... Lo sono stata per tanti anni...
Ma ora ho capito.
Non posso più irritarmi se seguivi mio fratello.
Non posso più marcire dentro se io so analizzarmi.
Non posso più urlare che voi non c'eravate, che tu non c'eri.
Perché c'eri...
Eri sull'orlo del precipizio pronta a prendermi nel caso fossi caduta...
Ma mamma...
Non posso più fartene una colpa se io non sono caduta.
Composta domenica 14 marzo 2010
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