Lontano e ancora di più
Occhi intenti a fissare l'infinito
in questa notte avara di stelle e profumi
con il cuore impazzito di rabbia e dolore
le lacrime scendono, da sole, senza controllo
senza un fremito, calde, amare.
Un momento come tanti, già vissuti
in un passato che diventa memoria
dopo un minuto,
uguale a troppi altri
che pur avendo lasciato abitudine
vivono come fosse la prima volta.
Un abbraccio sicuro
un sussurro che apra la gabbia
la fuga lontano
lontano, ancora di più.
Fuggire via da un brutto sogno
dall'altalena di illusioni e tormenti
dai tradimenti, dell'anima malvagia
dagli occhi assassini
feroci e affilati
come pugnali in pieno petto.
Ora voglio mio padre
che sa
che finge... ed io con lui.
Composta lunedì 15 novembre 2010
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