Fanciulla
Par voglia entrare tu pria ancora
che scocchi l'ora al tempo dell'amore,
d'esso a scoprire passione e ardore
lasciando primeggiar l'ingenuo core.
Alla tua etate, bambola, son sogni
ch'anno parvenza di sincero affetto
ma spine, tosto, sono, poi, in petto
avverso sentimento nobile ch'agogni...
Fermati pria che tardi ancor poi sia,
non dare sferza a tempo che già corre,
sii pulit'acqua che a ruscello scorre
lenta, cristallina: tale tua puerizia sia.
Non si può dire a notte: Corri ch'io giorno
rivoglio che risposta sola essa darebbe:
Colui che pria mi fece e poi mi crebbe
lo tempo dell'andar ridona a torno.
L'acqua che scorre da montagna a mare
spumeggiando serpeggia infra pietrame
e sponde e, se corso ha deviato infame,
dritta prosegue e va, comunque, in mare.
Fanciulla, indi, da retta via non deviare
che pur se cammino par più lungo e storto
è, invece, il più diritto e lo più corto
e consente al proseguir lo dolce andare.
Non precorrere il tempo, lascia che passi.
Parti ch'è fermo ma corre a lunghi passi.
Verrà lo giorno che aprirai lo core
per consacrarlo al tuo unico amore.
Saltando, fanciulla, non si tocca luna
e nelle lande perisce bionda e bruna...
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