Scritta da: Simone Sabbatini

A chi

Nella notte a primavera
come neve vai scomparendo.
E adesso che usciranno video libri e forse due canzoni
- mai più il tuo nome come autore -
lasciami pensare a due parole
pure a me
da fissare sulla carta.
Tutti intorno a te e anche Sposini a mezzo giorno alla tv.
Sei arrivato alla tua mèta, stai entrando con la Pace
al traguardo del tuo Pellegrinaggio.
Ci hai amati tutti e tanto. Tutti quanti, ognuno
col proprio peccato.
Hai scherzato coi tuoi mali che adesso ti schiacciano in un letto
incosciente.
Adesso, solo adesso: trasformando e mai spegnendo quel sorriso
che era vita e gioventù, e lo sarà sempre.
Un Papa deficiente
non distrutto del tutto,
adesso meno di sempre
perché hai vinto: non possono farti più niente.
Ma nell'attesa tutti si prega e tutti sentiamo dentro
un'inquietudine di non saperlo fare, di non capire.
Ma come faresti tu?
Se potessi parlare...
Ci diresti forse di pensare a tutti quelli
che non stanno pregando
che stanno gioendo – loro almeno non alla tv.
Ci diresti di pensare
a chi
sta morendo solo
a chi
basterebbe una puntura
un tozzo di pane duro
una lacrima dolce
un sorriso un bacio.
A chi sta morendo fuori dai riflettori
persone come te
eppure conosciute a nessuno.
Un esempio nei tuoi sorrisi
nei tuoi dolori
nelle lacrime dei tuoi fallimenti
nella tua forza:
che ha taciuto chi ti voleva morto già da alcuni anni
- e forse anche me, troppa paura -
che ti ha fatto superare le più dolorose angosce
che anche adesso ti farà resistere
nell'agonia
durare fino all'ultimo
goccio di quella vita che amavi tanto.
Ciao amico
mai conosciuto davvero.
Composta sabato 2 aprile 2005

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    Scritta da: Simone Sabbatini
    Dedica:
    A Giovanni Paolo II.

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