Volare giù
Nelle notti a luna vuota
il vento gela il fondo delle vie del cuore.
Mi trasformo: la mia preda
solletica l'istinto fino al non ritorno,
ed è lì che si divide, e fa il mio nome:
"Marionetta!" sussurra forte "è l'ora, Marionetta!"
E sento il nylon tirarmi tra i vestiti
braccia, testa, piedi ed ogni muscolo del corpo,
ma tirarmi storto, dietro la luce e verso il fuoco.
"Burattinaio ubriaco!" le rispondo. Ma più non riesco:
non c'è terra sotto i piedi, e questa luna
è vuota pure di parole. Non so
se giù si arriva al mare, e quale.
Il mio cadere è a forma di spirale, la mia voce
gira gira, intreccia lettere e parole,
taglia i fili ma non posso che girare.
La noia, il mare, il vuoto: mi vien da vomitare.
Il buio. La voglia di arrivare
mi fa sentire il fondo – o è un'impressione?
Il sangue cade e si raggruma.
Composta mercoledì 18 luglio 2007
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