E ti lascio
L'amore gira a guardarci insolenti
E lo sento
Ma ora non lo ricordo più
E rispondevo
Ai miei nervi tesi e spesi per te
Penso a come tutti siamo ciechi
Ubriacati da amori incolore
E spezzati
Nel contorno di un fiore
E scocciati
Perché scacciati per pronta carità di una storiella
Tradimenti
Piccoli, fuori mano, truffaldini e caldi
L'amore guardava
L'amore scieglieva
Quante ossessioni vedevo sui volti
Delle passioni insuperabili e impastate
Il passo di un tempo andato
Fa il giro del mondo
Ed io che pensavo di essere il primo degli ultimi
"Mi sbagliavo anche questa volta!"
Ora l'amore è ferito
Mi sento nudo della mia anima
A prendere ogni pezzo di pena
Allo scoperto
Mi sento una piccola palma
Sventagliata e struccata dal sale
Mi sento un bambino
Perduto e strappato dalle mani di una madre
E lascio
A te, quel che ho patito di me che tanto sai
Credo in un amico che viene da fuori
E non da dentro
La soglia dei consigli nella quale doveva apparire
La persona fedele che si steccava una sigaretta in compagnia
Senza indirizzo
Ad accorgersi del cuore accanto
Senza indirizzo
Senza una strada a sfera
Presa più velocemente di quel che era...
UN DESOLATO "FANCULO" DI CERA
Mi lascio incompleto
In un scialbo soffitto e una credenza disordinata
E lascio
A te, quel che ho patito di me che tanto sai
L'amore è ferito
Forse un lieve accenno di rimprovero
Chissà se ritroverò ancora l'emisfero?
Di quel qualcosa cerebrale e in più del rivoluzionario battito in picchiata
Forse quel giorno
Ricomincerò a capire tutto questo e quello che l'ultimo dei primi insegna
"Resisti, esisti, tu sei ogni passione e nulla potrà reprimerti!"
Composta domenica 25 settembre 2011
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