Visitaparenti
Nel cimitero straniero ho pregato i miei cari
sulla tomba scelta a caso.
E gli occhi adesso vanno verso le fornaci,
messi in allarme dal cielo scuro,
sento un rumore sordo,
di tuoni,
un urlo,
forse è la rabbia dei vinti
o forse i lamenti degli abitanti del cimitero.
La zingara fa il suo mestiere
da faccia di bronzo,
disturbare chi prega,
chiedere soldi con insistenza,
falso dolore in casa del vero dolore.
A fine giro si ferma.
accende una candela,
lascia una elemosina,
forse spera che il padrone di casa chiuda un occhio
sulla sua presenza.
Ed uscendo,
un sole freddo
che spacca le pietre come la vita,
come la vita che ha spaccato il culo a troppi.
Il sole è color primavera,
la temperatura no,
è indietro di mesi.
Composta domenica 27 novembre 2011
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