Il respiro dell'Appeso
Non c'è più sapore:
la mia bocca morta
odora di marcio.
Non c'è più colore:
il mio occhio vuoto
s'è tinto di buio.
Non c'è più passione:
il mio cuore infranto
è appassito come un fiore.
È andato perduto
ogni senso del Cosmo;
è andata perduta
ogni ebrezza mondana,
ogni stupida ragione
di sogni remoti.
E indi, afflitto e turbato,
mi lascio andare:
sospeso tra terra e cielo,
tra reale e ideale,
contemplo il mondo
senza farne parte.
Mai.
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