Intimo tormento
Che un respiro a fil di bocca bastasse
ad eccitarmi e con le dita cercare le tue dita
e sentire il canto della pelle fino in fondo
fino al sangue che corre come un treno
In un attimo, nuda, perdevi i lembi del pudore
Venere di cera ti scioglievi come bruma al sole
La sottana presa dai capezzoli fermava la discesa
che il ruvido velluto della lingua aveva eretto
Aderendo i corpi s'infangavano di sudore
senza scrupoli le unghie penetravano
la pelle scivolosa sul letto s'inchiodava
Profanarti era un castigo reso irrefrenabile
dalla voglia di trafiggerti che bucava come un tarlo
l'istinto spingeva avanti senza ritegno
L'orgasmo pioveva nel ventre che incassava
colava bollente a riposar la danza
tra l'inguine teso e un respiro a fior di pelle
i sensi incenerivano l'ardente brace
L'ultimo bacio chiudeva le mille bocche
lambite come vini dall'aspro odor dei tini
resta il miele ad incollare l'impetuosa voglia
Rivestivo i tuoi nudi e virginei sguardi
che s'intimidivano pungendo fitto il cuore
Onde di capelli si dipanavano a matassa
nell'intimo tormento il fiato diventava ardesia
la tua mansueta purezza smarriva l'universo
di quella notte che in un attimo fu già domani.
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