Mi vien da piangere

Lavora la scure,
stride il ferro nel fresco taglio,
spaventati uccellini con le ali tremule
guardano ammutoliti,
mentre cadono i nidi.
Mi viene da piangere,
di vedere la morte di quel magnifico albero,
mirabile apparenza nella consuetudine,
che ritenuto inutile, scomodo,
ad un uomo ridicolo
per mettere nel suo posto
un misero vaso inondato di sole.
II cane guaisce,
cadde l'ultimo ramo,
e gli uccellini sulla gronda
si alzano a volo,
e s'allontanano
pigolando.
Composta martedì 22 maggio 2012

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    Commenti

    4
    postato da , il
    Ciao Maria, bella la tua sensibilità, chi vuole bene la natura, deve essere una splendida persona, grazie alla tua visita ed amicizia!
    3
    postato da , il
    io ho pianto per un magnifico albero di gelsi che abbatterono per costruire un palazzo in periferia in aperta campagna...non appena sentii la motosega, capii e credimi , mi sembrava di sentire le urla di dolore!
    ci raccoglievo tanti frutti e la gente veniva da altri paesi pur di raccoglierne, non ti dico lo sgomento quando non l'hanno più trovato!
    maledetta cementificazione...
    bella la poesia!
    2
    postato da , il
    verissimo, ho visto abbattere quell'albero, a casa a canto, da anni tutti i giorni passavo davanti,a quel stupendo pino ..dicevano, che lo sporcava il cortile..
    1
    postato da , il
    Ho provato anch'io tante volte questo sconforto. Mi sembra incredibile che si possa preferire un'ordinata fioriera ad un generoso albero... Eppure...

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