La Donna Jazz
E venne la malinconia
emarginata fino a quel momento
E venne la nostalgia
a donarmi un profondo tormento
sia solo un frammento di tempo
perché non desidero provare altro dolore
sia fugace lo scoramento
perché non è corrisposto il mio amore
in me c'è la convinzione
di non essere (come sembro) un gran coglione
ma tanta è la voglia di un ripensamento
come la paura di svelare il mio mistero
greve la necessità di un cambiamento
come il fardello che mi porto dentro
di essermi sincero
non sento ragione
di essere vero
non ne colgo mai l'occasione
non mi resta più nulla
se non qualche sua canzone
che nel male mi culla
e che infila il cuore nella depressione
trovare una o la via
è una fatica che per ora evito
è una semplice agonia
e penso che scansarla sia lecito
non potrò scappare all'infinito
comunque sono allenato
di correre non sarò mai sfinito
ma voglio per poco esser beato
la strada è in salita
troppo enorme sembra la fatica
manco di un'educazione sentimentale
per questo tendo di frequente a crollare
sotto i colpi di vacue passioni
che mi lasciano solo con le mie mille illusioni
se la vedo mi blocco
se la sento ne soffro
lei da me non vuole un cazzo
ma io continuo a scriverla perbacco
non lo faccio di proposito
e neppure lo voglio
cerco una nota di piacere come al solito
o forse è solo mesto orgoglio
ambivo a pochi minuti della tua vita
per spiegare ciò che prov (av)o
ma tu hai battezzato quella sensazione finita
prima di lasciarmi dire che ti am (av)o
mi ritiro dietro la scena un po' umiliato
mi nascondo nel riflesso dello specchio per il coraggio mancato
presto ritornerò sul palco perché l'esistenza senza di me è una sedia vuota
lasciatemi al destino che (come tutto) attorno a me ruota.
Composta domenica 19 aprile 2009
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