Scritta da: Erika Baini

A Gabriele d'Annunzio

Cala la luna
ed è chiara e tonda
sonora come le vostre
laudi, penetrate e bagnate
dalla pioggia che cade tra
accordi pianistici in quel
letto di erba umida di caldo
umore notturno;

avida e imperniata di voglia
dolce di passione come i vostri
versi d'amore e gli intermezzi
così lussuriosi ma intramontabili
di piacere che se fossi stata vostra
non avrei lasciato tregua al tempo
ingannatore e fuggitivo, sui rossi
petali di rose adagiati sul letto.

Taci, dicevate piano a colei
che amavate, alla donna che
aveva forte e nobile nome:
la bellissima Eleonora.
E suoni di clavicembali
scendevano dal cielo toscano
posandosi sulle vostra ciglia
socchiuse da note di voluttà.

Oh voi, poeta, guerriero e amante
cinta d'ambrosia virginal purpurea
vi invoco al cospetto del vostro
teatro mentale dell'erotismo e
dirigo questi miei versi sull'ara
dove vi offro il mio piacere, dio
sublime dell'intenso viver carnale.
Composta giovedì 2 agosto 2012

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