Il freddo scende dalla montagna
insieme ai lupi della memoria:
sfiora le guance d'un bambino
leggendo lo sguardo d'un anziano.
Aspira il profumo d'una donna,
lacerando manifesti e messaggi.
Avanza il freddo di febbraio
sul selciato d'una via stretta.
Sibila insieme a una sirena
nella città misteriosa e deserta.
I passeri già sono sotto le tegole,
le colombe nei buchi del tempo.
Il freddo uccide i miei ricordi
appesi a corde di due balconi:
in uno intravvedo l'infanzia
nell'altro una barca sulle onde.
A prua c'è il sorriso di mia figlia
a poppa il vento che ci spinge.
Camminiamo insieme al freddo
sotto un cielo senza buchi neri.
Il giorno è pregno di tempesta:
pezzi di colore danzano nell'aria
sono petali di fiori freschi
lanciati da mia moglie
dalle nostre finestre aperte.
Composta mercoledì 2 febbraio 2011
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