Assonnato in poltrona, poco prima del terremoto
Passa la luce
da finestre chiuse.
Le tende si muovono
è un vento che non sento.
Sul soffitto un aquilone
con le firme degli angeli.
Uccelli di carta
appesi a fili da pesca
fingono di volare,
sono arrivati dell'Africa
con l'ultimo treno possibile.
Il fratello dell'uccisa
mi ronza intorno,
è persona sguaiata,
si è montato la testa,
la sua testa rasata.
Ha il cappellino all'indietro,
per lui è l'ultima moda
una stupida moda,
che in realtà è sorpassata
e si è fermata da lui proprio a fine carriera.
Si è appollaiato sul mio ginocchio
con le braccia si tiene le gambe
e mi guarda ridendo,
con la bocca stretta.
Me lo scrollo di dosso,
ma mi cade la gamba,
il dolore mi sveglia.
Ecco la casa si vuota,
tutto al miglior offrente,
ed io vedo non visto.
Assisto.
Composta sabato 26 gennaio 2013
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