Maschere e fantasmi
Si rompono i gridi domenicali
nei silenzi delle ore opache:
il cuore incontra la memoria
fossilizzata in orme di ricordi.
Non ci sono ventagli senza volti
né uomini mutilati di guerra;
ci sono voli fatti tristezza
su muri di graffiti vecchi.
Passano le ombre settimanali
su testate di giornali rotti:
le notizie sono cavalli alati
in recipiente di terracotta.
Si rompono anche le maschere
appese su muri a stucchi bianchi,
restano gli occhi del domani
su queste mani del passato.
Una voce canta sotto il cipresso,
un vecchio batte il suo bastone
su un'ombra non più sua
ma forse nostra fatta futuro.
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