Grazie per l'invito
Capisco il mestiere che fai,
dalla parte di casa che non mi hai mostrato,
dallo squillare del telefono
dal suonare del campanello,
dall'imbarazzo che hai
in certi momenti.
Ti pagherei
per fare l'amore con te,
come anni fa,
ma so che il tuo lavoro ha principi fissi,
solo per soldi e senza amore,
e solo a sconosciuti,
a clienti.
Allora
meglio mangiare ciò che mi hai preparato.
Ho voglia di te
vorrei essere un cliente,
uno sconosciuto,
non un amico,
ed invece sono il vecchio amico a cena.
Composta mercoledì 6 marzo 2013
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