Anenie d'amore
All'inizio sapevo di te
il tuo lento manifestare
aveva per me
l'inveterata quiete
dei meccanismi universali
sempre gli stessi e sempre diversi
all'inizio non sapevo di me!
poi fu lo svolgimento
lo squadernarsi del bianco
che avremmo dovuto riempire
di segni certi o vaghi simboli
ma tu ritraesti la mano
manca l'inchiostro - dicevi
il sangue non è acqua - pensai
e un ago può farsi penna!
così cominciai
l'incisione
e a intingere non mi risparmiavo
fu un baleno
e la bianchezza dei fogli
prese a tingersi di rosso
non potei mai leggere
quei geroglifici d'amore
volevi solo scribacchiare
e lasciare il vermiglio della mia vita
stingersi e aggrumarsi
per voltare pagina e ricominciare
né t'accorgesti di nulla
dell'ultima carta
o del calamaio ormai vuoto
e quando tutto fu concluso
spazientita
richiudesti il quaderno
per gettarlo
in un triste cumulo
di storie anemiche
fu il compimento di me
oggi costretto
tra i dorsi di diari ammuffiti
ogni tanto faccio capolino
e ti vedo ancora alla scrivania
che t'agiti carta penna e calamaio
sull'esistenza di un altro
per scrivere la fine che già conosco.
Composta lunedì 22 ottobre 2012
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