Scritta da: Rosa Coddura

Tempo fermo

Sono scesa per ingannarti, tempo.
Vero, ti sto prendendo in giro,
ma tu invece di assistermi
adesso che son libera,
dormi come un ghiro,
giocandomi un brutto tiro.

La noia mi hai lasciato sul quel piatto
prima del tuo letargo.
L'hai lasciato freddo e crudo per dispetto
con la monotonia del solito gusto
ormai indigesto,
mi serve la soluzione presto!
Troppo tardi, soffro di depressione
e penso che al tuo sfregio non vi sia guarigione.

Cerco di tenere gli occhi aperti
ma l'evoluzione della noia
è la stanchezza,
uno strano senso di tristezza,
mi mette addosso i suoi occhiali
scuri per non vedere nel giorno i segnali
mi alzo e lei crudele
mi vuol fare uno sgambetto,
barcollante m'appoggio al quel muro
dove si riflette un'ipotetico futuro.

Cosa ho ancora da scrivere,
il tempo che ho annoiato per non sorridere.
Ma cosa credi? Forse niente più mi aspetto
ti lascio dormire subendo il tuo narcolettico effetto.

Sono scesa per ingannarti, tempo,
quando il mio mondo mi sembrava fermo,
cerco distrazione nella confusione dei passanti,
nelle vetrine i miei desideri e rimpianti,
l'invidia per due giovani amanti
per noi che oramai siamo distanti
colmata dalla tenerezza dei bambini in quegli istanti,
in una libreria a sfogliar qualche libro,
su quella tastiera dove ho lasciato i mio timbro,
cerco, cerco di stimolarti, tempo.

Quando non ho niente da fare,
nessun desiderio sa più respirare,
non so più elaborare
perché l'apatia non mi lascia ispirare,
neanche a queste parole un senso so trovare,
come insieme le ho messe non so spiegare,
ma le scrivo per non dimenticare.

Quando sono attiva
è lì che mi sento viva,
ma quando ti sveglierai,
sarò stanca io
trascinata dal tuo oblio.

Ed io tempo il tuo scorrere, confermo,
quando alle volte ti vorrei fermo,
a me contrarie ore,
ticchetii che ascolto dal mio cuore,
un giorno cesserà come l'orologio appeso al muro,
pompa il mio soggiorno
al tempo che ho perso non c'è più ritorno.

Sono scesa per ingannarti, tempo,
credo che in un'uscita
l'esercizio di una vita,
perché a guardarti dormire m'annoio,
ed io lentamente muoio.
Composta sabato 18 maggio 2013

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