Ode ad acitrezza
Antico miraggio e indecifrabili resti,
Scagliati con furia per trucidare,
Chi da Itaca aveva vagato e penato.
Natura sublime,
Porto senza eguali,
Meraviglia della Perla del mare,
Che è la tua Sicilia.
Arcaico splendore,
Ove dal mare come sirene,
S'innalzano faraglioni;
Fermi al sole o sotto la bruma,
Vento non temono,
E baciano la luna.
Pescherecci attorno,
E barche colorate,
Sulle rive ferme,
Come oggetti dell'opera
Che uomo e natura,
Creano d'accordo,
In quel mare vissuto dai Malavoglia,
Che raccontò Verga.
Quanta suggestione,
Onirico splendore!
Tra mito e verità,
La tua omerica Isola Lachea si mostra,
E cinguetta attorno ad essa,
La graziosa ballerina gialla,
Inseguita in volo,
Dal reale gabbiano,
Sotto distese in fiore,
Di carline raggio d'oro.
Bimba dinamica di mattino,
Donna passionale all'imbrunire,
Fedele e devota
Come Galetea ad Aci,
Legata dell'amore eterno,
Nell'incanto della notte
E nella gioia del giorno.
Dormi anche tu luna,
Che Acitrezza vuol dormire,
Dormi infinita avvenenza,
Nel mare scuro che ti attornia,
Dall'alto della punta,
La Vergine Santa ti veglia.
Composta martedì 18 giugno 2013
Leggi un'altra Poesia Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti