Un vento gelido alla schiena,
gocce pesanti sulla pelle,
l'aria fredda che brucia nei polmoni,
insensibile al dolore.
Neanche una luce a scandire la strada,
neanche una stella a spezzare il buio,
solo una panchina sudicia,
una bottiglia mezza vuota,
quel che resta d'un pacchetto,
pochi cerini inumiditi.
Risate isteriche e singhiozzi laceranti,
attimi di incoscienza rovesciati a matita
su un foglio spiegazzato in tasca.
Questa notte non voglio essere,
domani sarà un altro giorno.
Composta martedì 5 novembre 2013
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