A lei

Cadere fè dei raggi suoi l più bello,
Il sole, che bellezza altrui dipana,
di fantasia divina fu l cervello,
nel conferir d'un raggio forma umana.

Laura comparvemi all'improvviso,
fu come nella mente una carezza,
quel dolce e onnipotente riso,
sì superiore alla comun bellezza.

Non ti meravigliar caro lettore,
che subito l'amor trovò suoi sbocchi,
e cominciai a sentir passar le ore,
ad ascoltar del core i suoi rintocchi.

La fantasia dal vero è ben diversa,
sebben sia pur piacevole e leggiadra,
ma sol fine a se stessa si riversa,
fa spazio alla ragion che tutto quadra.

Troppo diversi siam come persone,
non è l'animo suo sì tanto affine,
che ci permetta l'amorosa unione,
per cui starei con lei fino alla fine.

Natura è assai severa in queste cose,
l'amore al cor sa bene dare doglia,
e ad alleviar dolor non trovi pose,
di scriver versi in rima ti vien voglia.

Ma ritener mi voglio fortunato,
nell'incontrar quell'esser luminoso,
quella gran meraviglia del creato,
che dentro al cor mi nega il riposo.
Composta domenica 30 marzo 2014

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    Dedica:
    Questa poesia è dedicata a Laura, la più bella donna che abbia mai conosciuto, con la quale, mio malgrado, non potrò andare oltre che ad un semplicissimo rapporto di amicizia.

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