Civitavecchia 14 maggio 1943
Cupi rumori lontani,
simili al venir di tempesta
ed ad un tratto tutto attorno la vita s'arresta.
Sibili, e poi fragori di bombe potenti
coprono di un popolo urla e lamenti.
In terra corpi, macerie,
frammenti di vetro tagliente,
ieri finestre, occhi di gente
che guardava distratta passare altra gente.
Anime tra fiamme maligne, che bruciano vita.
Un fumo acre, che oscura,
nasconde pietoso stupore e paura.
Attimi uguali a secoli
e secoli cancellati da attimi,
così' la guerra distrugge i popoli.
Dolore e sangue, offerti ad una patria assente.
Muore Civitavecchia
ma mostra il petto e grida presente.
Muore e non sarà mai più com'era.
Il futuro ignora un passato
oramai mutato a chimera.
Composta lunedì 5 maggio 2014
Leggi un'altra Poesia Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti