Signore, siamo uomini e tu lo sai.
Non lasciarci in balia del vento
come barche senza vela,
astronauti senza nave,
bimbi senza madre,
vecchi senza più nipoti.
Noi siamo sempre gli stessi:
stelle del tuo firmamento,
pianeti bizzarri nell'oscurità,
lune vaganti e deboli
attratte da molte pressioni
e poca pietà.
Signore, siamo le tue pupille
piene di luce e tenebre.
Siamo il tuo giorno
e anche la tua notte.
Lavaci nell'azzurro dei tuoi occhi:
insegnaci a volare.
Conosceremo i tuoi cieli nel tramonto
riflessi negli occhi del vecchio.
Ameremo le tue aurore silenziose
nel sorriso delle donne.
Cresceremo come tuoi figli
senza paure né tristezze.
Signore, siamo uomini e tu lo sai.
Siamo gli alberi della tua terra,
i fiori nati nel tuo giardino,
i dolori struggenti dei tuoi parti,
i sogni primaverili dei tuoi amori,
la morte passeggera dei tuoi colori.
Non abbandonarci sui marciapiedi
del nostro tempo.
Non farci distruggere dall'odio
dei vari Caino senza senno.
Noi siamo i tuoi menhir di sempre
sotto i tuoi occhi eterni.
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