Quando la solitudine da fiera vetta
diviene rancida gabbia soffocante
puoi ben dire che le tue scelte son sbagliate.
Tu stesso altro non sei che una disdetta!
O demonio, incatenato nel profondo,
tu sei la mia parte più vera ma lontana,
affondi gli artigli nella membrana
del mio cuore per trattenere il più fecondo
mio sangue dall'esser avventatamente
sprecato in miserevole compiacenza.
T'imploro, anima mia, danza solerte
così altri orizzonti il mio sguardo
accoglieranno, ed il futuro si
rivelerà come musica al sordo.
Composta lunedì 7 marzo 2016
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