Eppur respira ancora
Il mondo si sta vestendo di cieca pazzia.
La voglia di vivere si sta addormentando sotto la luce di un falso sole,
l'indifferenza vuole sopprimere i colori dell'anima,
il mondo pensa di poter fare a meno di Dio,
il mondo pensa di essere Dio.
Il mondo si sta vestendo di cieca pazzia,
non aspettiamo troppo, è quasi pronto ad uscire,
il mondo si sta vestendo di cieca pazzia.
Stiamo iniziando ad odiare i nostri fratelli:
la sua bocca coperta dalla superbia sputa parole di odio e di intolleranza.
Crediamo di poter continuare ad insultare Gaia:
il cemento lo sta soffocando come un sacchetto sulla faccia.
Preferiamo sembrare piuttosto che essere:
i lunghi pantaloni alla moda lo fanno inciampare.
Dopo duemila anni non abbiamo ancora capito che la violenza non risolve nulla:
la guerra gli sta moncando le gambe più di una mina antiuomo.
Il mondo si sta vestendo di cieca pazzia,
stiamo vestendo il mondo di cieca pazzia.
Eppur respira ancora.
Attraverso i pesanti guanti riesce ancora a sentire la freschezza della neve,
Nonostante abbia le orecchie coperte riesce ancora ad udire la musica ritmata e profonda dell'amicizia.
I bambini e quelli che pensano come loro fanno di tutto per fregare i vestiti al mondo:
loro sono dispettosi, gli vogliono bene.
Anche se è chiuso ermeticamente riesce ancora a sentire l'odore
penetrante dell'amore che gli invade i polmoni e il cuore.
Fratelli, compagni, il mondo ha la febbre alta,
aiutatemi a svestirlo, dobbiamo far scendere la temperatura.
Non aspettiamo troppo, amici, è già molto malato.
Dobbiamo raffreddargli la fronte:
prendete un po' di pace bianca e ghiacciata.
Dobbiamo mettergliela sulla fronte, sentite come scotta.
Non rinunciate mai a provarci.
E continuate a guardare se il termometro sale ancora.
Non possiamo rinunciare a provarci, per nessun motivo.
Ma io so che non desisteremo, ci proveremo sempre,
finché l'ultimo suo capello sarà ancora vivo!
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