Dipingevo in sogno quella sera
su foglie giallastre d'autunno
con un pennello con troppi colori.
Sognavo i cavalli dell'Apocalisse
in quei giorni bardati di furore.
Vedevo ombre con piedi scalzi
danzare al chiarore della luna.
Un pipistrello scivolava nell'aria
tessendo ragnatele intorno al lampione.
Ero solo sul davanzale del tempo
osservando la notte che avanzava
mentre bruciavo fantasmi appena nati.
Non si può vivere nella sera
con occhi fissi su colori ardenti.
La notte è fatta per maturare da soli
le proprie allegrie e gli altrui dolori.
Quella notte non dipingevo su foglie:
il pennello non accettava più i miei timori
depositati su tavolozza senza colori.
Composta lunedì 30 novembre 2015
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