Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Musica di cabaret, corpi femminili in movimento
colori a sprazzi su volti di spettatori senza età:
sono i miei fantasmi di una sera lenta davanti alla tv
seduto solo sulla poltrona spiando questa società.

La musica è interrotta da qualche spot pubblicitario,
dal pianto sottile di un bambino della casa accanto,
dalle ombre taciturne nate da una lampada accesa,
dal crepitio del camino che saluta la notte che viene.

Guardo i giocattoli sparsi nella sala dalla bambina
ognuno vive tranquillo spiando il loro piccolo mondo
senza un certo ordine, senza leggi dettate da adulti,
e ridono in silenzio vedendomi seduto a meditare.

Già non suona la musica stridente del cabaret notturno,
non stordisce la mia sera ricca di silenzi troppo umani
che ballano insieme alle ombre del giorno che muore
appese ai vetri e ai colori dei miei vissuti e rapidi tramonti.

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