Ho toccato il cuore della notte.
Un brivido risucchia il terrore della carne.
Le mani s'imbrattano d'umana
forforescenza che stilla nelle anfore
di cielo liquefatto.
Le stelle s'inseguono
su notturno selciato.
Il buio danza su muri diroccati,
noi raschiamo caverne di gridi
con occhi spenti d'animali.
Dovrei gridare anch'io nella notte
perché spezzino i sogni
con diamanti di luce.
Invece scrivo su orme di lombrici
versi senza senso
di una favola muta.
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