Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Ho passeggiato d'estate sotto un lungo corridoio d'ombra
che i pioppi in fila mi regalavano nel mio lungo pomeriggio:
ammiravo, nascosto dietro rovi, i cormorani che pescavano
nel fiume lento che scendeva silenzioso e solenne al mare.

Nascondevo nei miei occhi il colore del giorno al tramonto
che durava poco nel vasto orizzonte che inghiottiva il sole
mentre la tavolozza dei colori si nascondeva nei miei occhi
insieme agli aromi e suoni che annunziavano la nuova notte.

Il passeggio durava ore ascoltando il richiamo degli uccelli
con voci e note di una sinfonia animale con messaggi corti
ma pieni di amore e di allegria contenti di far ritorno al nido
o sui tanti rami per ascoltare il silenzio misterioso della notte.

La luce del tramonto vacilla sui colori che lenti si inabissano
aprendo uno spiraglio alla notte che spinge la porta del tempo
per far riposare tranquilli gli uomini allo spuntare di molte stelle.
I tramonti sono i musei senza porta dei misteriosi colori di Dio.
Composta lunedì 8 gennaio 2018

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