Corpo presente
È tesa la mia mente e si sfilaccia in tante figure moribonde,
infagottati sonnambuli... e poi... una sola figura, un corpo che precipita.
Io non voglio morire, ma non ci vedo, non ci vedo più!
Sono i massi imponenti di terra i filamenti elettrici della paura:
la corrente della paura.
In questo dirupo non distinguo, non riesco a vedere, non ce la faccio!
Spingo con tutte le mie forze questi massi enormi di terra
che si allontanano e tornano, tornano indietro.
Non arriva in soccorso nessuno... Dio... non viene nessuno!
Papà lo so che sei li, dammi la tua enorme mano antica, fammi alzare!
Il solco si apre, apre la bocca in cui mi trovo ma l'acqua è così pulita,
è l'acqua del brindisi del tuo addio in calici bianchi!
Ricordi papà era parecchio tempo fa,
dammi la tua mano, io non voglio morire!
Gettami il giglio, il bulbo del giglio, la radice della terra,
ma io non voglio morire!
Ecco i massi enormi tornano, tornano quei mucchi di terra padre,
guarda come tornano a rinchiudersi nell'anomalo spazio buio,
ed io non voglio morire!
Sogno e sono nuda, sogno e non ho più il peso!
Pesano i massi enormi, pesa l'acqua, il cielo è marmo... pesa!
Chiudi la porta padre, riposa in pace... in pace.
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