Di prische sorgenti il ricomporsi
Il ricomporsi di prische sorgenti
indifferente eppur turbato odo
atavico scorrimento di memorie
che viaggiano su unghie
che mai il tempo ebbe a scalfire.
Spettatore giaccio impotente,
dell'assassino gioco del rintanarsi
d'un'inviolata violenza.
Si snoda il labirinto di rame delle rimembranze
nel velenoso perimetro
d'un antico, maleodorante cortile,
finché il rimpiattino fedele non s'avanzi,
sgargiante, irridente metafora
del celarsi all'inopportunità del vivere.
Muta veste e pavoneggiandosi va
l'improntitudine dell'osare
fino a frontiere di seducente vastità
del bellicoso dimenarsi incurante
tra scogliere d'orfica impotenza.
nulla urla con più studiata veemenza
dell'ombra di un pensiero
sempiternamente anestetizzato
dalle carceri d'un irrazionale volere,
che a stagliarsi s'imprende provocante
sulle mura d'un obliato edonismo.
Il domani s'incunea
su volto eburneo cesellato
in fenditure di inestirpabile miseria.
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